Velomobile
La velomobile è un veicolo a propulsione umana e/o ibrido (elettrico/umana) che vede la meccanica di una bicicletta reclinata a tre ruote (trike), carenata per migliorare il vantaggio aerodinamico e proteggere il conducente dalle intemperie e dagli urti.
La velomobile nasce nel 1920 in Francia (Velocar) in sostituzione dei mezzi di trasporto a benzina troppo cari per la classe media di quell'epoca, ma successivamente ha trovato una nuova giovinezza nel nord Europa, USA, Canada e Australia, grazie allo sviluppo di nuovi materiali tecnologici che la rendono veloce e sicura come una piccola macchina utilitaria.
Degno di nota è il modello ELF della società americana Organic Transit (visibile tra le foto di testa nella prima pagina del sito), che vede la realizzazione di un mezzo esteticamente piacevole, in grado di ricaricare la batteria della pedalata assistita con un pannello fotovoltaico e sopratutto fondata con il contributo di comuni cittadini (una sorta di azionariato popolare). Dal punto di vista tecnico c'è però da evidenziare che sulle strade italiane non può circolare a causa della motorizzazione non assimilabile alla bicicletta secondo la legge nazionale. Inolte ELF ha una funzione puramente di protezione del conducente e poco vantaggio aerodinamico date le alte e larghe dimensioni.
In Germania molte aziende artigiane producono velomobili di alta qualità andando a creare una domanda interna interesante e quindi nuovi posti di lavoro e un nuovo tipo di mobilità sostenibile rispettosa dell'ambiente e dei cittadini.
Nel nord Italia negli ultimi 4 o 5 anni, il mercato comincia a dare qualche segno concreto e dopo il bel progetto S-TRIKE del Politecnico di Torino (rimasto solo come oggetto di studio), la società Italian Dream Cycle ha realizzato una velomobile, la Zephirus, compatta e comoda per luso quotidiano di cui è presente in Toscana un modello nella zona di Follonica (GR) e che potrebbe essere una risposta concreta per il territorio toscano, dato che è vendibile anche la sola carrozzeria da adattare ai proprio trike.
La velomobile è facilmente realizzabile anche per autocostruzione e in futuro potrà essere fatta con una stampante 3D, purchè siano rispettate le normative per farla rientrare nella classificazione di bicicletta. Inoltre è composta per grande maggioranza da materie prime secondarie facilmente reperibili nelle nostre discariche, quali l'alluminio, la palstica e/o resine che potrebbero ritrovare nuova vita una volta terminato il loro ciclo produttivo iniziale. Questa possibilità potrebbe essere sfruttata e incentivata dalle amministrazioni locali, per creare nuovi posti di lavoro, risolvere in parte il problema del traffico e migliorare l'ambiente.